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Il Paradiso degli Orchi
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Attualità

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Raffaele Izzo

I detective dell'occulto: L’estate segreta di Babe Hardy di Fabio Lastrucci

Una delle tradizioni di cui si sente più la mancanza in Italia è il postmoderno. Normalmente quindi il mio approccio verso i nostri scrittori in questo campo è un po’ di parte. Soprattutto quando il mix dei generi riguarda l’ambito commerciale le lacune si fanno spesso sentire in maniera pesante. Figuratevi il mio stupore nello scoprire quindi nel romanzo di Lastrucci un prodotto in grado di competere finalmente con gli scrittori internazionali.

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Stefano Torossi

Rhinoceros & ecstasy

Rinoceronte. Venerdì 12, tarda mattina. Una normale foto turistica: l’arco di Giano con dietro l’arco degli Argentari e la chiesa del Velabro. Un cipresso e un muraglione. Nessuna traccia di edifici moderni. E lì a sinistra, incongruo, un animalaccio che bruca fra i sanpietrini. Di che si tratta?

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Giovanna Repetto

Stranimondi 2018

Ah, la magia di Stranimondi! Vedi materializzarsi in carne e ossa persone che prima erano solo “contatti” su facebook, e tutto sommato sono come te le aspettavi ed è lo stesso una sorpresa. E incontri altri che conoscevi, sì, ma non vedevi da un anno, e la sorpresa è che il discorso riprende come se non si fosse mai interrotto.

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Stefano Torossi

Il fascino dell'ulcera

A Roma, a Trastevere, c’è un luminoso esempio dell’architettura di regime: la sede della Gio-ventù Italiana del Littorio - GIL (ora naturalmente Ex). E’ un edificio vestito di quella essenziale bellezza lineare che avevano raggiunto i palazzi pubblici nella prima metà degli anni trenta, soprattut-to quando la loro progettazione era messa in mano a gente in gamba, come in questo caso Luigi Moretti.

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Stefano Torossi

Cocci e coccetti

Museo etrusco di Villa Giulia: sale ricolme di frammenti di ceramica, bucchero, terracotta; anche di vasi interi, ovvio, a figure geometriche e non su fondo scuro e chiaro, nere su fondo argilla, e rosse su fondo nero. Alcuni pezzi sono belli, altri bellissimi, la maggior parte sono, naturalmente, cocci da specialisti.

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Stefano Torossi

Un pollaio a Palazzo Madama

Il turista con un minimo di sensibilità estetica che ha appena fatto un giro intorno alle mirabili fonta-ne di Piazza Navona è probabilmente sull’orlo della famosa sindrome di Stendhal e avrebbe bisogno di un’oretta per riprendersi, magari seduto al bar Tre Scalini davanti a un bel tartufo gelato.

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Stefano Torossi

Pantegana Jones (alla ricerca della villa perduta)

La lussureggiante vegetazione, da cui si alzano misteriosi fruscii, ricopre di un manto impenetrabile le sponde del fiume, incombe un caldo afoso, la corrente è trafitta dai cormorani a pesca di piranha. Ma… un momento! Lontane si intravedono le arcate di Ponte Milvio.

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Stefano Torossi

Tutti presenti tranne i morti (col resto di uno)

Accademia Filarmonica Romana, Rassegna Opus, Sala Casella, 11 luglio. Un programma di nove pezzi brevi. Cinque compositori presenti (nel programma e in sala, in quanto vivi): Fausto Sebastiani, Stefano Cucci (anche eccellente direttore delle varie formazioni avvicendatesi sul palcoscenico), Ada Gentile, Nicola Piovani, Albino Taggeo. Tre assenti per causa di forza maggiore: Igor Stravinskij, Astor Piazzolla, George Gershwin. L’uno che avanza: Ennio Morricone, il quale, raggiunti i novant’anni, è ormai entrato nel limbo dei monumenti superumani.

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Stefano Torossi

Tirolesizzarsi

Oggi, 7 luglio 2018, dopo anni di oblio, il castello di Giulio II al borgo di Ostia Antica, finalmente restaurato, riapre al pubblico. Naturalmente ci siamo precipitati. E abbiamo fatto bene perché in una sola gita ci siamo chiariti ben tre temi che ci ronzano in testa in questi giorni: l’irresistibile tendenza verso la tirolesizzazione dei siti turistici, la damnatio memoriae spiegata con un esempio semplice e massiccio, e l’apparizione della pinsa nell’Agro Pontino.

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Stefano Torossi

Roma ha l'Alzheimer

Non ci sono più dubbi. È sulla sua cartella clinica: a quasi tremila anni di età Roma ha l’Alzheimer e non sa più chi è. Perché se lo sapesse si comporterebbe in modo molto diverso. Non si farebbe sorprendere in mutande in mezzo all’immondezza o con il trucco disfatto dopo una festa in piazza.

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