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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Giulio Mozzi

Il male naturale

Laurana editore, Pag. 216 Euro 15,50

Ritengo Mozzi personaggio vagamente schizofrenico (più nell'accezione di una autocommiserazione d'effetto che nel senso clinico) e valga la considerazione che lo preferisco scrittore piuttosto che suggeritore (fa pure l'editor no?).
Alla fine del libro, citandosi o autocelebrandosi... c'est la même chose, dichiara: Io amo il mio lettore ma non per questo intendo compiacerlo. A causa dell'amore che ho per lui desidero inquietarlo.

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Luiz Ruffato

Sono stato a Lisbona e ho pensato a te

LaNuovafrontiera, Pag. 94 Euro 12,00

Credo che ad un certo punto un lettore attento, di fronte alle vicende di questo libro, si ponga la seguente domanda: ma perché un brasiliano non capisce perfettamente la lingua di un portoghese?
Il buon senso ci porterebbe a pensare il contrario, ma l'incomprensione di etnie seppur simili (colonizzata e colonizzatrice?) aggrava il senso di disorientamento e di malessere della nostra società e dei nostri rapporti col prossimo.

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Adriano Prosperi

Cause perse. Un diario civile.

Einaudi, Pag. 300 Euro 19,00

Scrive Giuseppe Marcocci nella post-fazione: Si immagini un ipotetico lettore che tra mezzo secolo prenda in mano questa raccolta. Ne sfoglierà le pagine e accanto al nodo eterno del rapporto ambiguo e mai risolto tra Stato e Chiesa in Italia, resterà certo colpito dagli articoli di giornale che Adriano Prosperi ha dedicato alla genesi e al radicamento di u nuovo razzismo nel suo Paese.
Vero, ma mi verrebbe da dire di più: la raccolta di articoli che lo storico, professore alla Scuola Normale Superiore di Pisa,

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Cosimo Argentina

Vicolo dell'acciaio

Fandango, Pag. 261 Euro 15,00

Cosimo Argentina è un bravo scrittore, nonché insegnante di diritto (non so se ancora precario). Si è costruito una sua meritevole seppure non clamorosa carriera letteraria con pazienza e determinazione, a piccoli passi, guadagnandosi l'apprezzamento di non pochi adetti ai lavori.
Di solito, nei suoi racconti sfodera un umorismo amarognolo, a tratti sulfureo, una lingua crocchiante, tutta fisica, attenta ai valori fonici in un'accezione certo non poeticistica ma medio-bassa,

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Sarah Kaminsky

Adolfo Kaminsky. Una vita da falsario.

Angelo Colla editore, Pag. 224 Euro 18,00

Chi non avrebbe voluto avere un padre (nonno, fratello, amico, conoscente...) come Adolfo Kaminsky? La figlia, Sarah, cerca di ricostruire la storia e il profilo attraverso poche e accorate domande, ma a parlare nel libro, a raccontarsi in prima persona è proprio lui, uno dei falsari più famosi e 'duraturi' del novecento.
Iniziò il suo lavoro all'età di diciassette anni, quasi per caso, ma presto la barbarie nazista e la persecuzione degli ebrei

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Linwood Barclay

Il vicino di casa

Maestri del thriller/piemme, Pag. 459 Euro 6,50

Diceva Battiato in una famosissima canzone: Non sopporto i cori russi, la musica finto rock, la new wawe italiana, il free jazz e il punk inglese, neanche la nera africana.
Ecco, io non sopporto nel giallo l'hard boiled che sconfina nel plagio dei padri putativi, il mistero mescolato alla mistica e alla religione (Dan Brown no?), per non parlare di quello legato alla archeologia. E infine non sopporto gli enigmi dei libri introvabili che sconfina ovviamente nella pseudobiblia.

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Maurizio De Benedictis

Da Paisà a Salò e oltre. Parabole del grande cinema italiano.

Avagliano, Pag. 584 euro 25,00

Libro dalla mole impegnativa, ricco però di spunti, riflessioni, analisi che, invece di ammorbare il lettore su minuzie da cinefili che spesso nella saggistica cinematografica rischiano l'autoreferenzialità, cercano nel cinema dei grandi registi italiani un'immagine che sia una specie di valore-mondo.
Che si tratti di Pasolini o di Rossellini, di Eduardo o di Antonioni, di Fellini o di Citti, in questo volume dell'editore Avagliano Maurizio De Benedictis descrive e cerca di dare significazione al grande cinema italiano nell'arco di un trentennio importantissimo

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Philippe Djian

Incidenze

Voland, Pag. 169 Euro 14,00

Protagonista di questo romanzo è una carissima carogna, un professore universitario quasi sessantenne, scrittore mancato, che passa da una studentessa all'altra, che le donne le scoperebbe anche da morte, cosa che quasi gli succede con una ragazza che dopo aver passato la notte con lui gli riappare al mattino stecchita chissà come chissà perché: ovvio e primo turbamento a parte, ci fa un pensierino su, Marc, poi lascia perdere e le chiude delicatamente le cosce

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Paul Goma

Nel sonno non siamo profughi

Keller editore, Pag. 326 Euro 16,00

Un libro bello, corposo. Scritto con le viscere della memoria. Si fatica a orientarsi, all'inizio, dal punto di vista storico e geopolitico, perché in quel lembo di Romania che un tempo si chiamava Bessarabia (oggi parte della Repubblica Moldova) si accavallavano situazioni che rendevano a volte difficile distinguere alleati e nemici, invasori e liberatori, e spesso i pacifici contadini del villaggio di Mana finivano per essere perseguitati e maltrattati dagli uni e dagli altri. Parliamo di un periodo che ruota intorno agli anni quaranta, partendo dall'anno in cui Paul Goma situa i suoi primi veri ricordi infantili, il 1941

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Jaime Bayly

La canaglia sentimentale

Sellerio, Pag. 429 Euro 16,00

Stefano Salis sulle colonne dell'inserto domenicale de Il sole 24 ore si chiede, senza nascondere una traccia di ansia, cosa sia questa moda, nemmeno contemporanea visti anche i precedenti, d'incensare autori e poi relegarli nel dimenticatoio. E improvvidamente cita David Foster Wallace, Bolaño ed il nostro D'Arrigo. Perché dico improvvidamente? Perché si contesti pure l'enfasi per lo scrittore americano precocemente scomparso, si confuti pure la devozione per il cileno Bolaño,

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