RECENSIONI
Claudio Morandini
Rapsodia su un solo tema
Manni, Pag. 270 Euro 18,00Direi che la forza di questo libro sono le note, e lo dico nel doppio senso della parola. Le note che l'intervistatore Prescott mette al margine dei suoi appunti e del suo diario ravvivano continuamente il testo con commenti estemporanei, tecnici o attinenti alla sfera privata, conferendo un senso di immediatezza, di sincerità a volte irriverente, e comunque dando veridicità a quella dimensione transitoria che ci si aspetta da appunti elaborati in corso d'opera. Mi viene in mente che se Morandini fosse un pittore sarebbe forse un esperto nel trompe-l'oeil. Non da meno, nel senso della credibilità, sono i verbali degli interrogatori e i racconti del vecchio Dvoinikov.
E veniamo alle altre note, quelle musicali. Morandini ha una rara capacità di descrivere (o forse bisognerebbe dire riprodurre) la musica con le parole.
Quella lunga, meditativa melodia che attraversa tutto il brano ora fluttua tra il si minore e il si bemolle maggiore, generando conflitti dissonanti di un'asprezza disperata con gli accordi di re, che ora sono assieme maggiori e minori e si dilatano verso intervalli estranei. La dolente cantabilità del tema come io lo conoscevo – come lo conosceva il mondo - e amavo, ora si dipana ferita, aliena, del tutto priva di indulgenze, macabra più che patetica. Eppure, nei rari momenti in cui il tema abbandona l'ostico si bemolle per spostarsi nel si minore, si apre a consonanze di una dolcezza senza pari, che risuonano più strazianti proprio perché così rare, così reticenti.
Brani come questo, credo, sono tali da dare piena soddisfazione ai conoscitori di musica, che vi trovano riferimenti precisi, ma anche di dare suggestioni (parola mia) a chi di musica è assolutamente digiuno.
Davvero questo libro, giustamente paragonato a una matrioska, è una specie di scrigno delle meraviglie, da cui vengono fuori storie e frammenti di storie, fra cui perfino un racconto di fantascienza scritto da un musicista del Settecento. A volte sono frammenti piccolissimi e gustosi, come il dialogo con il DJ Kosmo, ignorante rimbambito dalla techno, dove l'umorismo, materiale sempre presente nell'amalgama del testo, ha il suo momento di apoteosi.
Alla fine, dopo un'appagante lettura, restano due impulsi urgenti da soddisfare: cercare a qualunque costo notizie di Dvoinikov, per sapere se esiste, e subito dopo, fallita la ricerca, domandarlo direttamente all'Autore.
di Giovanna Repetto
Dello stesso autore
Le larve
Pendragon, Pag. 227 Euro 14,00Vi è una sorta di 'disfunzione' temporale (non so chiamarla in modo diverso, ma forse sono io che non trovo definizione migliore) in questo romanzo di Morandini. E spiego il perché.
L'ambientazione è decisamente gotica, dove una villa di un certo prestigio e di un certo passato sostituisce il vecchio 'maniero' di settecentesca memoria. In più si aggiunga uno stile di scrittura che a pie' pari scavalca, con abilità e mestiere, le propaggini post-moderne dell'attuale letteratura, soprattutto giovanile.
Il sangue del tiranno
Agenzia X, Pag. 158 Euro 9,50Dai finestroni luridi di smog si notano le masse asimmetriche di acciaio che fuoriescono in diagonale dal vecchio complesso in mattone dell'ospedale, come costole dopo un incidente spaventoso. Ecco la bizzarria profumatamente pagata, lungamente realizzata: morfologie metalliche, aggressive, che avrebbero dovuto suggerire un'idea di contemporaneità e invece si stanno ricoprendo di ruggine, piantine, nidi, cacate di uccelli e di gatti. Una modernità nata già cadente e scricchiolante, che durante le giornate di vento sibila e ulula e oscilla pericolosamente,
A gran giornate
Edizioni La Linea, Pag. 256 Euro 14,00Come posso parlare di questo libro senza tradirne lo spirito? Senza banalizzare l'eleganza del tratto, la genialità, la lucidità visionaria? Posso dare un'idea delle mie prime impressioni dicendo che così, senza rifletterci, con un puro meccanismo associativo, o meglio evocativo, mi ha fatto pensare a Auster, a Saramago, a Beckett, ai film di Buñuel. E poi alla pittura di Bosh, di Bruegel e di Dalì. Di Auster mi ha ricordato quel meraviglioso libro che è Nel paese delle ultime cose ( già recensito nella rubrica "L'età dell'innocenza").
Neve, cane, piede
Exòrma, Pag. 140 Euro 13,00Ne esistono ancora, di questi eremiti. L’Italia, che in tante parti è sovraffollata, che fa fiorire ovunque aiuole di case con la tendenza a tappezzare di mattoni ogni centimetro quadrato, che si direbbe ormai tutta piena e svelata, eppure fra le sue montagne nasconde ancora angoli selvaggi. Mio padre ne andava continuamente in cerca e li trovava.
Le pietre
Exòrma, Pag. 187 Euro 14,50Gli è rimasta incollata addosso, la montagna, dopo che Claudio Morandini l’ha abitata nei panni di Adelmo Farandola, lo scontroso eremita di Neve, cane, piede, romanzo che dal 2015 continua a vivere mietendo successi internazionali. Quest’altro romanzo non ha lo stesso potere drammatico e visionario, nonostante gli avvenimenti siano visionari nella sostanza, e sufficientemente drammatici negli sviluppi. Ancora la montagna, dunque, ma da una diversa angolazione. Tanto la vita di Adelmo era solitaria, tanto è collettiva e corale l’azione di quest’altra storia, che ha come soggetto un intero paese.
Le maschere di Pocacosa
Salani Editore, Pag.134 Euro 13,90Ecco, datela a lui. La nostra bella lingua italiana, continuamente massacrata, storpiata e offesa… Datela a Claudio Morandini, che ne avrà cura, la riempirà di coccole e di amore. E tutto questo senza strafare, senza bisogno di effetti speciali. Perché il suo ingrediente segreto è semplicemente l’eleganza.
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