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Il Paradiso degli Orchi
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Attualità

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Alfredo Ronci

I colori della resistenza e del coraggio. Due storie a confronto.

Mi è capitato recentemente di rivedere La ragazza di Bube: il film non è una gran cosa. Anzi, mi espongo: è una delle pellicole meno felici di Luigi Comencini. Non riesce, pur nello svolgimento abbastanza rispettoso del romanzo di Cassola (premio Strega nel 1960... altro che le solitudini...), a dare un senso reale alle cose. E' vero, il regista ha volutamente 'giocato' nell'offrire un ritratto dei protagonisti già quasi maturi, rispetto alle fanciullezze iniziali del libro (ed è per questo che le smancerie leziose di una Cardinale giovincella sono ridicole ed inappropriate),

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Alfredo Ronci

Del narrare e dell'esserci: un piccolo libro da cercare.

La domanda è barbina: si può giudicare un libro senza averlo letto? La risposta è ovvia: no, non si può. Eppure, dico io, e me ne assumo tutta la responsabilità, si può.
E faccio un esempio: è uscito da pochi giorni in libreria il nuovo romanzo di Marco Mancassola La vita erotica dei superuomini (Rizzoli). Che fa di solito il lettore curioso, ma anche intelligente quando si trova davanti una nuova uscita? Legge la quarta di copertina. Bene, leggiamola insieme:

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Adriano Angelini

Festa o Festival, è il cinema il grande assente

Nel clima di pseudo austerità imposto dalla neo giunta comunale di centro-destra, si è chiusa la terza edizione della Festa del cinema di Roma, quest'anno ribattezzata Festival Internazionale del Film. Nonostante le fanfare iniziali, è stata probabilmente la peggiore edizione. A cominciare, purtroppo, dalla qualità dei film selezionati, soprattutto quelli in concorso. Passando, come al solito, per la solita (dis) organizzazione. (Accrediti a 30 e 50 euro che non ti assicurano la visione di un bel niente a meno che, al mattino, non ci si presenti ai botteghini alle nove per fare minimo un'ora e mezza di fila e cercare di prendere i biglietti per quei film che si vorrebbero vedere).

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Alfredo Ronci

Micro e macro letteratura. L'ego da una parte, la visione del mondo dall'altra.

Domenica 19 ottobre, all'interno dell'inserto dei libri de Il sole 24 ore, nella rubrica 'Vespe' (tra l'altro spazio sfiziosetto anziché no, ma di cui si continua ad ignorare l'estensore. Ho provato una volta a tentare d'identificarlo, pensando che fosse Sergio Claudio Perroni, ma lo scrittore più antipatico del globo terrestre ed acqueo, secco rispose di no) ho trovato una boutade che andrebbe ripresa e commentata a dovere. L'essenza della questio? Si parte da una citazione di Renato Barilli su 'Tuttolibri' della Stampa che si lancia in una spericolata iperbole.

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Alfredo Ronci

La menzogna del Nobel ed un libro che spiazza.

Per una volta tanto non parliamo di Nobel della letteratura (a proposito: è vero che Jean Marie Gustave Le Clezio non è famoso in Italia, ma dire, come ha affermato il TG1, che è un completo sconosciuto, quando in Italia Instar Libri, Il Saggiatore, Net e :2punti hanno regolarmente pubblicato sue opere, la dice tutta sulla stato dell'informazione del nostro paese), ma del Nobel della Medicina. Quest'anno uno dei premiati è stato Luc Montagnier.
Le motivazioni addotte chiamano in causa direttamente il problema dell'AIDS dal momento che si dichiara che lo scienziato francese sia stato il primo ad isolare il virus dell'HIV.

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Alfredo Ronci

Analisi di un capolavoro e quattro suggerimenti su 'eroine' letterarie: é scabroso le donne studiar?

Non sono un appassionato di operette, ma la strofa iniziale dell'aria tratta da La vedova allegra di Franz Lehar cade a cecio. Ho letto recentemente un articolo su Il venerdi di Repubblica (numero 1071, 26 settembre 2008) a proposito dell'uscita di una biografia dedicata a Coco Chanel (Coco Chanel. Profumo di mistero – Castelvecchi). Pare che la famosa stilista francese, nel '44, fosse stata incaricata dai tedeschi di intercedere presso Winston Churchill per avviare negoziati in vista di un progetto di pace separata.

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Alex Pietrogiacomi

Sulle tracce del Dr.Gonzo di Hunter S.Thompson (1)

I pipistrelli hanno appena finito di sbattere le loro ali contro la mia finestra d'albergo.
Dio, qui rischio di restarci secco se non sto molto attento e per pensare meglio accendo un'altra Pall Mall mentre guardo Raoul Duke ghignare con il suo pupazzo Pennywise. Quel pupazzo mi guarda storto da quando ci siamo incontrati. Dovrò eliminarlo al più presto. Sa più cose di quelle che dice di sapere.
L'etere mi fa girare la penna tra le dita lentamente, un'elica vista al rallentatore che cerca il giusto ritmo che non arriverà mai...

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Alfredo Ronci

La politica delle puttane e quella dei froci: un tributo a Pedro Lemebel.

Il titolo del pezzo richiama, in parte, quello apparso lunedi 15 settembre sul blog di Beppe Grillo a firma Marco Travaglio. Nel quale di disquisiva sulla deriva della nostra politica e del perché siamo in mano a questi dilettanti allo sbaraglio, a questi squinternati, a questi decerebrati che fanno annunci, tanto loro lo sanno che gli annunci non saranno seguiti da nulla ma che i giornali abboccheranno come tonni, le televisioni rilanceranno. E si affrontava la 'questio' della prostituzione, resa attuale dalla ministra Carfagna:

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Alfredo Ronci

Il femminismo di Goffredo Fofi e l'arte di arrangiarsi femminile come avanzamento sociale

E' curioso come in due articoli ben distinti Goffredo Fofi, molto recentemente e sulle pagine dell'inserto domenicale dedicato ai libri de Il sole 24 ore, abbia affrontato il tema del femminismo. In un caso ponendo l'attenzione sulla ristampa, per l'Universale Economica Feltrinelli, del libro di Ballard Il paradiso del diavolo, dove a disdoro dello scrittore, lo si accusa di becero antifemminismo proponendo una figura di donna, Barbara la protagonista, che persegue la costruzione di un universo chiuso attraverso una strategia durissima di conquista, manipolazione e trasformazione degli indivui, soprattutto maschili.

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Gianfranco Franchi

Le lettere 'alle tre amiche' di Scipio Slataper

La prima edizione integrale di queste Lettere apparve – a cura e con l'introduzione di Giani Stuparich – nel 1931, a Torino, in tre volumi, per i tipi dei Fratelli Buratti; quindi, poco più di venticinque anni dopo, l'opera venne ristampata da Mondadori, nella collana "Lo Specchio". Era il 1958.
Se la sorte di Slataper (1888-1915) fosse stata differente, il materiale avrebbe avuto interesse esclusivamente filologico

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