Attualità
Sconsigli per gli acquisti di Natale
In questo periodo le librerie, come tutti gli altri negozi, sono piene di offerte e di novità: per lo più specchietti per le allodole. Andrebbe saggiato il terreno per evitare, anche se poi la caratteristica dei regali di Natale è quella del pieno disinteresse verso le persone a cui si fanno, bufale, o quanto meno, visto che si parla di libri, carta da destinare ad altro consumo, per quanto piuttosto resistente per usi di un certo tipo.
Facile a questo punto, per una rivista letteraria, suggerire quel 'mazzetto' di operine che meriterebbero l'interesse di lettori più intelligenti ed esigenti. Macchè
Della serie: se la cantano e se la suonano
Si è appena conclusa a Roma la settima edizione della Fiera della piccola e media editoria. Quella che Antonio Veneziani, poeta e scrittore (la 'signora' della cultura italiana, come lui stesso si definisce) ha qualificato come: cementificio.
Gli (Le?) ero accanto quando ha pronunziato la sentenza. Ma rimane un mistero sul significato da attribuirle. Nel senso che comunque ha cementato le sorti dell'asfittica situazione (generale) italica? Personalmente avevo avvertito delle nuances sarcastiche, ma confesso che non ho avuto il coraggio di chiedere lumi.
Lo scrittore e le storie. Dalla crisi alla salvezza del mondo. Da Dante a Carlotto.
Nel suo blog e all'indirizzo specifico che segue, http://luperini.palumboeditore.it:8080/luperini_site/blog/archive/2008/09/25/come-si-scrive- il professor Luperini, autore tra l'altro del bellissimo romanzo L'età estrema (edizioni Sellerio e che gli orchi hanno ampiamente trattato), riguardo lo stato di salute della nostra letteratura scriveva: Oggi i nostri romanzieri scrivono (quasi tutti) come si parla al bar. Non c'è più nessuna ricerca letteraria specifica; rarissimi sono i casi di un'attenzione alla lingua.
I colori della resistenza e del coraggio. Due storie a confronto.
Mi è capitato recentemente di rivedere La ragazza di Bube: il film non è una gran cosa. Anzi, mi espongo: è una delle pellicole meno felici di Luigi Comencini. Non riesce, pur nello svolgimento abbastanza rispettoso del romanzo di Cassola (premio Strega nel 1960... altro che le solitudini...), a dare un senso reale alle cose. E' vero, il regista ha volutamente 'giocato' nell'offrire un ritratto dei protagonisti già quasi maturi, rispetto alle fanciullezze iniziali del libro (ed è per questo che le smancerie leziose di una Cardinale giovincella sono ridicole ed inappropriate),
Del narrare e dell'esserci: un piccolo libro da cercare.
La domanda è barbina: si può giudicare un libro senza averlo letto? La risposta è ovvia: no, non si può. Eppure, dico io, e me ne assumo tutta la responsabilità, si può.
E faccio un esempio: è uscito da pochi giorni in libreria il nuovo romanzo di Marco Mancassola La vita erotica dei superuomini (Rizzoli). Che fa di solito il lettore curioso, ma anche intelligente quando si trova davanti una nuova uscita? Legge la quarta di copertina. Bene, leggiamola insieme:
Festa o Festival, è il cinema il grande assente
Nel clima di pseudo austerità imposto dalla neo giunta comunale di centro-destra, si è chiusa la terza edizione della Festa del cinema di Roma, quest'anno ribattezzata Festival Internazionale del Film. Nonostante le fanfare iniziali, è stata probabilmente la peggiore edizione. A cominciare, purtroppo, dalla qualità dei film selezionati, soprattutto quelli in concorso. Passando, come al solito, per la solita (dis) organizzazione. (Accrediti a 30 e 50 euro che non ti assicurano la visione di un bel niente a meno che, al mattino, non ci si presenti ai botteghini alle nove per fare minimo un'ora e mezza di fila e cercare di prendere i biglietti per quei film che si vorrebbero vedere).
Micro e macro letteratura. L'ego da una parte, la visione del mondo dall'altra.
Domenica 19 ottobre, all'interno dell'inserto dei libri de Il sole 24 ore, nella rubrica 'Vespe' (tra l'altro spazio sfiziosetto anziché no, ma di cui si continua ad ignorare l'estensore. Ho provato una volta a tentare d'identificarlo, pensando che fosse Sergio Claudio Perroni, ma lo scrittore più antipatico del globo terrestre ed acqueo, secco rispose di no) ho trovato una boutade che andrebbe ripresa e commentata a dovere. L'essenza della questio? Si parte da una citazione di Renato Barilli su 'Tuttolibri' della Stampa che si lancia in una spericolata iperbole.
La menzogna del Nobel ed un libro che spiazza.
Per una volta tanto non parliamo di Nobel della letteratura (a proposito: è vero che Jean Marie Gustave Le Clezio non è famoso in Italia, ma dire, come ha affermato il TG1, che è un completo sconosciuto, quando in Italia Instar Libri, Il Saggiatore, Net e :2punti hanno regolarmente pubblicato sue opere, la dice tutta sulla stato dell'informazione del nostro paese), ma del Nobel della Medicina. Quest'anno uno dei premiati è stato Luc Montagnier.
Le motivazioni addotte chiamano in causa direttamente il problema dell'AIDS dal momento che si dichiara che lo scienziato francese sia stato il primo ad isolare il virus dell'HIV.
Analisi di un capolavoro e quattro suggerimenti su 'eroine' letterarie: é scabroso le donne studiar?
Non sono un appassionato di operette, ma la strofa iniziale dell'aria tratta da La vedova allegra di Franz Lehar cade a cecio. Ho letto recentemente un articolo su Il venerdi di Repubblica (numero 1071, 26 settembre 2008) a proposito dell'uscita di una biografia dedicata a Coco Chanel (Coco Chanel. Profumo di mistero – Castelvecchi). Pare che la famosa stilista francese, nel '44, fosse stata incaricata dai tedeschi di intercedere presso Winston Churchill per avviare negoziati in vista di un progetto di pace separata.
Sulle tracce del Dr.Gonzo di Hunter S.Thompson (1)
I pipistrelli hanno appena finito di sbattere le loro ali contro la mia finestra d'albergo.
Dio, qui rischio di restarci secco se non sto molto attento e per pensare meglio accendo un'altra Pall Mall mentre guardo Raoul Duke ghignare con il suo pupazzo Pennywise. Quel pupazzo mi guarda storto da quando ci siamo incontrati. Dovrò eliminarlo al più presto. Sa più cose di quelle che dice di sapere.
L'etere mi fa girare la penna tra le dita lentamente, un'elica vista al rallentatore che cerca il giusto ritmo che non arriverà mai...
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