Attualità
Dicono e odono e già son volti
Il rapporto fra linguistico e non-linguistico, fra immagine e parola, fra vita e significato nell'arte. Insomma, brevi cenni sull'universo.
"Il quadro (...) non si affida tanto ai suoi valori tecnici e formali, quanto alle sue suggestioni letterarie, sulle quali si potrebbe imbastire una novella".
Federico ZERI
Cacciatori di corpi e cacciatori di incoerenze
Un vecchio motto dell'industria farmaceutica dice: E' bene avere una pillola che cura la malattia, ma è ancora meglio avere una pillola che va presa tutti i giorni.
E' inutile girarci intorno: il libro in questione è una denuncia sugli intrallazzi delle multinazionali dei farmaci e sull'uso spregiudicato delle sperimentazioni per ottenerne il brevetto.
Ormai è un dato di fatto, oltre ai milioni di animali che ogni anno, inutilmente, vengono sacrificati in nome di un presunto progresso scientifico, anche gli uomini sono stati vittime di questi "perniciosi"test:
Topi pittori, tipi lettori
Libri per l'infanzia, o libri per bambini? E i bambini (lettori) di adesso, quanti anni hanno? Un'indagine su (quasi) tutti i tipi di tipi di "topoi", compiuta su due (non) pìcciol libri.
Goethe da cìnno sognava su Omero, oggi destinato nella sua interezza a venir letto all'età di discrezione. Non so dove ho appreso 'sta cosa, che forse non è nemmeno vera - essendo relativa a un diverso grand'uomo, intendo.
La militanza del critico. Considerazioni su ciò che è e non è il recensore di libri.
Spesso mi sono chiesto: in che cosa consiste il lavoro di recensore? Con una battuta mi verrebbe da dire: scansare le sirene ammaliatrici degli Uffici stampa delle case editrici che, chissà perché, hanno tutti dei capolavori assoluti da proporre e promuovere.
In realtà vedo nel recensore una forma più progredita e genuina rispetto a quella del "segnalatore". Il "segnalatore" è quella figura, non del tutto identificabile, astratta quel poco da non risultare inesistente, che avvisa i lettori dei quotidiani o delle riviste che vanno per la maggiore che è uscito un libro
Cose da pas! Cicoria - un fatto teatrale, come e perché - e altre cosucce evocative del Pier Paolo n(onr)azionale.
...ov'è voce, è corpo...
Leonardo
Ci sono diversi modi di avere a che fare con Pier Paolo Pasolini - sul quale ritorniamo sempre volentieri, non fosse altro per la spiccata caratteristica delle sue opere di essere, seppur italiane, ben poco italiote. Italiane come gli scritti di don Milani, come i film di Moretti, e a differenza di quelle d'Autori che hanno creduto che l'elencare un menù di frequentazioni estere...
Le "baracche" di Hitler. Appunti di prigionia di Alessandro Dietrich: 1944-1945.
Per comprendere l'importanza di questo diario bisogna avere un quadro chiaro degli avvenimenti di quell'anno. Credo che la storiografia non abbia ancora messo in sufficiente evidenza lo smarrimento e lo sbandamento dei soldati italiani dopo la firma dell'armistizio del governo guidato da Badoglio con gli Alleati. Cosa avrebbe dovuto fare un militare, meglio ancora, a fianco di chi avrebbe dovuto combattere se una settimana dopo Mussolini, ormai ostaggio dei tedeschi, proclamava la nascita della Repubblica di Salò?
Quando i bambini fanno "oops!". Sul linguaggio del corpo infantile, ch'è teatro dei sensibili, e su ciò che ha da dirne un mimo. (1)
Raccontava lo psicologo David Lowen (2) come un ragazzetto con problemi di adattamento venisse affidato ad un istituto. La direttrice lo accolse con un caldo abbraccio, dichiarandosi felice di vederlo. Il piccolo mostrò nei suoi confronti diffidenza e freddezza - cosa imputata al suo carattere "difficile". Dopo qualche mese, la donna venne tratta in arresto perché maltrattava, al limite del sadismo, i suoi pupìlli.
La lingua combatte dove il vuoto duole.(1)
Scriveva Boris Vian: Mais je me sens bien vieux/ je me sens bien sérieux/ je me sens consciencieux/ je me sens paressieux (Ma mi sento molto vecchio/ mi sento molto serio/ mi sento molto coscienzioso/ mi sento pigro). (2)
Questione di percezioni, direbbero i più. Ma sono versi che s'adatterebbero bene a chi aspira alla convinzione che è la saggezza l'arma vincente di chi è avanti con gli anni, e con un pizzico di malizia, aggiungerei anche la letteratura.
Perché Pippo Baudo non sembra uno sballato? E tuti l'alter sturièllett, più due Conigli utili.
Je so' Paz, je so' Paz...
Già, perché? Ma innanzitutto: a Roma non c'è solo la "Casetta de Trestévere" ("casa de mamma mia"). C'è pure la bancarella di Corso Italia (fronte cinema Europa): e là chi ti vedo? Un biondo sbirulìno (attento, proto!, a non cambiarmi la prima vocale), non più che decenne, con in mano una copia di Prima pagare, poi ricordare. (1) E' tardi la sera, dunque er pupo biònno (tanto per rimanere in tema folk-puff-bagaglino) (...)
Triangoli diabolici morbosi. Riflessioni sulle pezze al culo alla sociologia più distratta.
Sempre più spesso la stampa di regime (quale direte voi? Tutta, tranne rarissimi eccezioni) s'incista di definizioni prese dall'abecedario del teatro dell'assurdo e del non-sense. Nel tentativo, piuttosto maldestro, di conservare sociologicamente un concetto di famiglia che solo il papa, nella sua ossessiva e quotidiana condanna del relativismo, si ostina a considerare uno ed indivisibile, il giornalista prêt-à-porter (sia esso televisivo o della carta stampata), spesso di cronaca nera, morde il fatto contingente con termini adatti ad un pubblico, o ad una schiera di lettori, che si crede massificati.
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