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Il Paradiso degli Orchi
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Racconti

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Lorenzo Carbone

Canzone del vento che viene dal mare

Povero, povero, povero, non riuscire nemmeno a sentire il profumo del vento che viene dal mare...

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Gianluca Massimini

Stanchi

Rientrati in fretta, senza dir nulla, avevano raggiunto insieme la camera da letto. Lei aveva lasciato cadere la giacca sul divano, mentre lui aveva acceso le luci. Sicché, stanchi per la serata trascorsa, ora stavano spogliandosi.

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Massimo Grisafi

Almeno una volta l'anno.

Almeno una volta l’anno, caschi il mondo, monto in macchina e vado a cercarlo. Ovunque si sia cacciato. Certe volte lo trovo nei giardini della piazzetta, altre volte nell’atrio della stazione, altre ancora alla mensa dei cappuccini.

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Claudia Bruno

Escluso il cane

Era una di quelle sere il gelsomino in gola, una di quelle la strada buia, una sera “che ci faccio qui”, di quelle che se torni a casa non ti aspetta nessuno. Hai presente i single?

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Gianluca Massimini

Stanchi

Rientrati in fretta, senza dir nulla, avevano raggiunto insieme la camera da letto. Lei aveva lasciato cadere la giacca sul divano, mentre lui aveva acceso le luci. Sicché, stanchi per la serata trascorsa, ora stavano spogliandosi.

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Massimiliano Città

L'incidente

Il cielo plumbeo disegna all'orizzonte molteplici onde intente a giocare con l'asfalto. Le gocce di pioggia appena scese riflettono le carene delle automobili in transito. Un solo colore, cangiante.

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Mauro Zollo

I problemi di Steve

<>. <>. << Sono qui Sam, mi hanno appena scattato una foto >>. <>.

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Francesco Scardone

Una pizza fuori

Cristina prende il tovagliolo e si pulisce le labbra. Lo ritrova tutto sporco di rossetto; nello stampo purpureo, briciole dorate della frittura che ha appena finito di mangiare restano incastrate tra i pori invisibili della stoffa.

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Luca Pecoraro

Eva

Se solo mia Sorella sapesse che quella robaccia – con tutta la buccia, poi! - l'ho ingerita per salvare lei e i nostri cari forse - forse… - smetterebbe di tagliarmi sprezzante la strada ogni volta, trascinando la sua caviglia disarticolata a mò di trofeo.

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Claudia Sottocornola

Parole

… Erano le sette, le sette meno dieci e Claudicante se ne stava lì, immobile, frastornata, seduta su quella panchina di legno, dall’aspetto un tantino romantico. Credeva di aspettare un treno, ne era convinta, un treno che non arrivava mai e ne aveva visti a centinaia, a migliaia! Ogni volta, aveva la percezione che fosse quello giusto, ma si sbagliava e tornava a sedersi di nuovo, a contare le nuvole, le persone, gli uccellini,

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