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Il Paradiso degli Orchi
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RECENSIONI

Henning Mankell

Il cinese

Marsilio, Pag. 587 Euro 19,00
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Skare, freddo intenso, solstizio d'inverno.

Nei primi giorni di gennaio del 2006 un lupo solitario entra in Svezia dalla Norvegia attraversando il confine a Vauldalen. Un uomo che guidava un gatto delle nevi sostiene di averlo intravisto poco lontano da Fïallnäs, ma il lupo scompare nella foresta...


Ma con un inizio così voi che dite? Mankell allo stato puro. E invece, proprio quando si diceva che forse l'inventore dell'ispettore Wallander (visti i film tratti dai suoi romanzi su Sky? Non male Kenneth Branagh nella parte del crepuscolare eroe) è quello più vicino ad una visione geograficamente locale del noir, ecco che se ne esce fuori con un'avventura che spiazza i lettori e s'invola per altri lidi.

Intendiamoci: mica una rivoluzione. Qui Mankell è lo scrittore di sempre, malinconico, invernale, per certi versi agghiacciante (un paese di diciannove anime fatto letteralmente fuori da un killer spietato che se la prende anche con gli animali domestici. Voi direte: un paese con diciannove persone? Ovvio, siamo in Svezia. Anni fa ho visto in tv un filmato dove una coppia lesbica finnica vendeva casa in una località marina solo perché nella zona da loro scelta avevano costruito un paio di case in più rispetto alla decina (!) che era stata programmata da un vecchio piano regolatore. E poi uno si chiede perché 'sti nordici sono tutti ubriachi e spesso si suicidano!), ma sposta improvvisamente la prospettiva e ci porta anche in Cina.

Una Cina vista impietosamente: una continua denuncia del clima repressivo che c'è nel paese, un'atmosfera pre-olimpica che fa paura non perché ci sia violenza o ci sia costrizione fisica, ma per il 'clima' da grande fratello che si respira e che fa dell'immenso stato asiatico un perfetto regime permeante e concentrazionista.

Le armi del mestiere che usa Mankell sono le solite ed il suo lettore abituale non sarà deluso (dire però, come fa la prima di copertina, che è il miglior thriller dello scrittore svedese... beh... ce ne passa): scorre sotto la trama quel fiume inarrestabile di struggente inquietudine, di sofferenza del vivere che ormai è un marchio inconfondibile.

Non c'è Wallander (ma ormai pare un dato di fatto che la creatura preferita da Mankell abbia,come si dice, attaccato le scarpette ai chiodi), ma c'è un giudice, Birgitta Roslin che in qualche modo, pur se femmina, lo ricorda, ma che piuttosto che essere un'investigatrice, è nello stesso tempo soggetto e oggetto del contendere.

Si dice nel libro: La verità non è mai semplice. E' uno dei difetti di voi occidentali. Credete che sia possibile appurare la verità in poco tempo. Ma la verità ha bisogno del suo tempo.

Certo, dirlo a noi italiani, è come darci direttamente uno sganassone sul mento, ma in questo caso, in questo noir specifico, è il nodo centrale della trama. Non aspettatevi un colpo di scena, la rivelazione spiazzante. Qui tutto scorre chiotto, quasi pacato, e la risposta sta sempre dentro di voi, ma quasi sempre è quella sbagliata. Come diceva Quelo.



di Alfredo Ronci


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Gustoso


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Piramide

Marsilio, Pag.409 Euro 17,00

Scrive l'autore nell'introduzione: ...ho capito che il sottotitolo della serie doveva essere "I romanzi dell'inquietudine svedese.
Avrei dovuto trovarlo prima. Questi romanzi, in fondo, pur nella loro varietà, hanno sempre girato attorno a un unico tema: che cosa è successo negli anni novanta allo Stato di diritto? Come può sopravvivere la democrazia se il fondamento dello Stato di diritto non è più intatto? La democrazia ha un prezzo che un giorno sarà considerato troppo alto e che non vale più la pena pagare?

Belle domande no? Ma Mankell, per bocca della sua creatura, l'ispettore Wallander (...)

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Il ritorno del maestro di danza

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Andiamo con ordine. 1999 Henning Mankell pone fine (almeno crediamo, ma ci farebbe piacere essere smentiti) alle avventure del commissario Wallander pubblicando Piramide (uscito sempre per Marsilio l'anno scorso). Un'antologia di cinque racconti che ripercorre la storia intera dell'ispettore più vicino a Maigret che la storia del poliziesco contemporaneo ricordi, dagli esordi durante la contestazione del sessantotto, a momenti decisamente più recenti.

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L'uomo inquieto

Marsilio, Pag. 557 Euro 19,00

Per una volta tanto sono d'accordo con gli strilli di copertina. Si dice di questo libro: Sicuramente il romanzo più toccante della serie di Wallander. Vero: e direi anche il più politico.
E partirei da una considerazione che fa Fanny Klarstrom, una dei personaggi minori della vicenda: Ero una comunista convinta. In un certo senso lo sono ancora. L'idea di un mondo fondato sulla solidarietà continua ad essere la sola cosa in cui credo. L'unica verità politica che non può essere messa in dubbio, almeno secondo me.

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Ricordi di un angelo sporco

Marsilio, Pag. 397 Euro 19,50

Scrive Mankell in alcune note alla fine del romanzo: è stato Tor Sallstrom, scrittore e amico dell'Africa, a parlarmi quasi di sfuggita durante una delle nostre conversazioni degli strani documenti in cui si era imbattuto nel vecchio archivio coloniale di Maputo, la capitale del Mozambico. In quei fogli si parlava di una svedese che tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento era stata la tenutaria di uno dei bordelli più grandi della città che all'epoca si chiamava Lourenco Marques. La registrazione nell'archivio dipendeva dal fatto che era una contribuente importante.

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