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Il Paradiso degli Orchi
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Racconti

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Maurizio Matrone

Una libreria in Paradiso

Dichiarazione
La storia che segue contiene la pubblicità del mio nuovo romanzo. Io non so se altri, sfruttando le potenzialità narrative di un racconto, ovvero di un racconto dedicato ai libri e ai librai, abbiano mai messo là, con franchezza o meno, spudoratamente, la pubblicità del proprio romanzo. Be', io lo faccio.

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Patrizia Rocchi

Non ancora

Ha da passà 'a nuttata. Ha da passà, ma non passa. Chi lo diceva? Ah, sì, Eduardo. Avrà pure avuto ragione, ma non finisce mai! E questo ticchettio è da impazzire. Gliel'ho detto alla figlia - toglietegli questo cimelio!- ma quella niente - Papà vuole così. Non si separa mai dal suo orologio, deve girare gli occhi e poterlo vedere sennò si dispiace -. Si dispiace! Ma lo sapesse lei che cosa gli dispiace a questo povero vecchio! Lo so io, che ci passo tutte le notti e pure qualche volta il giorno! Lei entra alla porta e appena la passa, si ferma vicino al letto, ma al massimo gli prende la mano e gli fa- stai bene papà, ti tratta bene papà, stai contento papà?

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Dunklenacht

Gli appunti di viaggio erano tristi e sapevano di Amsterdam e di Parigi

Gli appunti di viaggio erano tristi, sapevano di Amsterdam e di Parigi, ad un tempo. Li ritrovai per caso, in un cassetto. Erano impolverati e le pagine antiche si erano tinte di giallo. Mentre cercavo di guardare attraverso il vetro appannato del ripostiglio, pieno di addobbi di legno e scope logore, mi chiedevo se vi fossero stati i fantasmi ed avessero rosicchiato qualcuno di quei vecchi fogli.
La bella avventuriera era giovane, eternamente giovane.

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Phil Potter

Doctor Wood

New York 1977. Mishiko è il mio nome. All'epoca prese piede in me, colpa degli eventi, il bisogno di confessarmi perché ero una ventenne che andava semplicemente in una direzione di luce. Benché non credessi nella psicanalisi, l'urgenza di far chiarezza mi costrinse a seguire una rotta di ripiego. Non ero riuscita ad annoverare il soprannaturale tra le cose interessanti nonostante avessi preso in considerazione di vivere in modo divino.

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Dario Dellino

Alla fine arriva per tutti

Me ne sto così, stravaccato su un divanetto vicino alla finestra chiusa. Sotto il balcone c'è il mercato del pesce. Amo ardentemente la primavera: questa frase mi sta ossessionando. Non ricordo dove l'ho letta. Deve essere qui da qualche parte, nella stanza. Intanto ho finito di leggere 'La storia di Costantinopoli'. Ho messo i due volumi rilegati in cartone scuro insieme agli altri, in mezzo a colonne di libri che crescono come vegetazione malata in una giungla lussureggiante. Mi piace poggiarli a terra e camminarci sopra. Non mangio quasi più. E sotto c'è il mercato del pesce. Dove avrò letto quella frase? Amo ardentemente la primavera.

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Riccardo Lionello

Puncs

Fino ad allora, la storia sociale di SolfurCity si sarebbe potuta paragonare ad un binario ferroviario. Pecore linde, tosate per la fiera: nessuno tra i suoi protagonisti sfuggiva da quella sobria linea dritta. Nel rosicato tempo libero i giovani indossavano i loro berretti da lavoro e le cravatte verde marcio per incontrarsi da Marengo ove sorbire un caffé d'orzo in tazza tiepida o lanciare quattro bocce; talvolta visitavano i rispettivi nonni per parlare di pesca e di inflazione e di quanto fosse bello lavorare nella fabbrica dei tappi di sughero.

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Pina D'Aria

Testamento

Feci testamento a quattro anni. A nove anni fumavo le nazionali e le galois di papà. Solo a tredici anni misi per la prima volta il rossetto e i tacchi e le tinture ai capelli mi hanno rovinato dopo i diciannove anni. Mi chiamo Dyna Temple. Non ho età. A quarantesei anni ho indossato la minigonna; fino ad allora ero una specie di hippy di città, alla moda mia, sgargiante e fantasiosa, imitata da amiche e vicine di casa. Veniamo al dunque però, veniamo a dire di quando imparai a scrivere di getto. Avevo davvero quattro anni e avevo appreso da sola seguendo papà.

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Luigi Rocca

Dei nostri giorni

La sveglia manda un suono fastidioso e intermittente, fino a quando la mia mano non lo interrompe con una leggera pressione sulla plastica. Apro gli occhi. il tempo ormai non si misura più con il movimento di una lancetta su un quadrante o con l'avvicendarsi di numerini luminosi: ora è scandito da suoni lunghi o brevi, accordati su tonalità differenti secondo il compito predisposto, che debbano controllare la cottura di un cibo o il nostro riposo notturno. Capita talvolta che i diversi suoni si sovrappongano o si uniscano in brevi frasi musicali dettate dal caso.

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Pee Dee (Pina D'Aria)

Underdogs n.5

Buongiorno gente del kamasutra, si fa per dire. Buongiorno a voi in ascolto, a chi trova buone certe cose e lo sa da sé: le accetta come sue, ossia, non impartite, non autorizzate da una qualche guida, capo, o maestro che sia. Take another little piece of my heart, cantava Janis Joplin e urlava in quella maniera rischiosa per le coronarie tra un goccio e una paja, tra un buco e un altro, tra il morbo di vivere e l'amore che non si capisce che cos'è. Con l'amore si torna perché si è partiti col sesso, l'uno e l'altro non bastano; sono invenzioni per legare, per attrarre, per catturare, infine per procreare, progettare, investire.

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Alessandro Busi

Esproprio proletario natalizio

Minchia che freddo...e per un gioco, poi...
Era attaccato alla ringhiera con una mano, nell'attesa che tutti se ne andassero.
Ma d'altra parte...se lui mi ha chiesto quello, devo cercare di averlo...
Sentiva l'aria che gli congelava le nocche delle dita, mentre la testa andava al figlio, Luca, che non aveva ancora l'età per capire, ma soprattutto per conoscere, il mondo di merda nel quale era nato.
Mario era appeso per una mano e con l'altra teneva il sacco di iuta riempito di polistirolo. Stava così da quasi due ore e si sentiva i crampi nello stomaco. Guardava il cenone natalizio della famiglia Roversi.

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