Racconti

Totus tuus
Cosa ho io in comune con un principe? Solo il fatto di essere un uomo come lui. Ma i principi anche se alcuni non se ne sono accorti non esistono più, l'aristocrazia sa di stupidità, chiamare una stronza qualsiasi "contessa".
In comune con il papa (morto) ho il nome, i nomi: Giovanni Paolo.

Summer, estate, summer summer.
L'estate ci ha colto di sorpresa dopo gli acquazzoni delle due settimane appena trascorse. Aspetto di fare una vera vacanza senza rotture di pelotas tra compiti e adempimenti, obblighi, di cui non sento la necessità. Ci vorrebbe una creazione. Vorrei una novità, uno spettacolo mio. Vorrei cose buone. Ma tant'é. Andrò a Venice con mia madre, sorella minore delle zie che lì ci ospiteranno e che intanto, ci attendono trepidanti. Sono donne capaci di ossessioni: pensano di essere affettuose. Ma tant'é.

Underdogs n.6
Onda swing su queste frequenze con i Good Fellas di Lucky Luciano e di Fabrice Bum Bum LaMotta che aprono le danze on air e sempre con Pee Dee, che vola nel vento e vi ripropone la radio libera. Qui non vi mancano la mamma, l'amante, il marito, la maestra e il dottore, in quanto ballare è l'unico movimento che coinvolge tutti: bambini, apostoli, tribù e militonti, medio suini, aristogatti e sorcioni. Uscite dunque e prendete il ritmo ché è l'ora del breakfast più coinvolgente della vostra vita. Infatti, oggi, tutti promossi! Siete bravi? Siete preparati?

Metafisica della clessidra
"Ci sono due modi per affrontare una situazione che arreca sofferenza."
Quando ero alle superiori e mi proponevano schematizzazioni del genere, tipologia -x o non x-, finivo solitamente per alzare la mano e chiedere, fingendo stupore, per quale motivo i modi non potessero essere tre, o cinque. Evitavo il numero quattro perché, in caso d'inondazione, un postulato quadrato verrebbe spazzato via dalla forza dell'acqua. A meno che ovviamente non fosse posto a rombo, ma ciò sarebbe sconveniente.

Una libreria in Paradiso
Dichiarazione
La storia che segue contiene la pubblicità del mio nuovo romanzo. Io non so se altri, sfruttando le potenzialità narrative di un racconto, ovvero di un racconto dedicato ai libri e ai librai, abbiano mai messo là, con franchezza o meno, spudoratamente, la pubblicità del proprio romanzo. Be', io lo faccio.

Non ancora
Ha da passà 'a nuttata. Ha da passà, ma non passa. Chi lo diceva? Ah, sì, Eduardo. Avrà pure avuto ragione, ma non finisce mai! E questo ticchettio è da impazzire. Gliel'ho detto alla figlia - toglietegli questo cimelio!- ma quella niente - Papà vuole così. Non si separa mai dal suo orologio, deve girare gli occhi e poterlo vedere sennò si dispiace -. Si dispiace! Ma lo sapesse lei che cosa gli dispiace a questo povero vecchio! Lo so io, che ci passo tutte le notti e pure qualche volta il giorno! Lei entra alla porta e appena la passa, si ferma vicino al letto, ma al massimo gli prende la mano e gli fa- stai bene papà, ti tratta bene papà, stai contento papà?

Gli appunti di viaggio erano tristi e sapevano di Amsterdam e di Parigi
Gli appunti di viaggio erano tristi, sapevano di Amsterdam e di Parigi, ad un tempo. Li ritrovai per caso, in un cassetto. Erano impolverati e le pagine antiche si erano tinte di giallo. Mentre cercavo di guardare attraverso il vetro appannato del ripostiglio, pieno di addobbi di legno e scope logore, mi chiedevo se vi fossero stati i fantasmi ed avessero rosicchiato qualcuno di quei vecchi fogli.
La bella avventuriera era giovane, eternamente giovane.

Doctor Wood
New York 1977. Mishiko è il mio nome. All'epoca prese piede in me, colpa degli eventi, il bisogno di confessarmi perché ero una ventenne che andava semplicemente in una direzione di luce. Benché non credessi nella psicanalisi, l'urgenza di far chiarezza mi costrinse a seguire una rotta di ripiego. Non ero riuscita ad annoverare il soprannaturale tra le cose interessanti nonostante avessi preso in considerazione di vivere in modo divino.

Alla fine arriva per tutti
Me ne sto così, stravaccato su un divanetto vicino alla finestra chiusa. Sotto il balcone c'è il mercato del pesce. Amo ardentemente la primavera: questa frase mi sta ossessionando. Non ricordo dove l'ho letta. Deve essere qui da qualche parte, nella stanza. Intanto ho finito di leggere 'La storia di Costantinopoli'. Ho messo i due volumi rilegati in cartone scuro insieme agli altri, in mezzo a colonne di libri che crescono come vegetazione malata in una giungla lussureggiante. Mi piace poggiarli a terra e camminarci sopra. Non mangio quasi più. E sotto c'è il mercato del pesce. Dove avrò letto quella frase? Amo ardentemente la primavera.

Puncs
Fino ad allora, la storia sociale di SolfurCity si sarebbe potuta paragonare ad un binario ferroviario. Pecore linde, tosate per la fiera: nessuno tra i suoi protagonisti sfuggiva da quella sobria linea dritta. Nel rosicato tempo libero i giovani indossavano i loro berretti da lavoro e le cravatte verde marcio per incontrarsi da Marengo ove sorbire un caffé d'orzo in tazza tiepida o lanciare quattro bocce; talvolta visitavano i rispettivi nonni per parlare di pesca e di inflazione e di quanto fosse bello lavorare nella fabbrica dei tappi di sughero.
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