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Il Paradiso degli Orchi
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Racconti

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Matt Bell

Il Raincheck (traduzione dall'americano di Stefania Rega)

Adesso non saprei più dire cosa ho conosciuto prima, la donna o il Raincheck Lounge. Spesso ho la sensazione che siano entrati nella mia vita contemporaneamente, che si siano concretizzati con straordinario sincronismo qui, in questa città, che allora mi era ancora estranea. C'era anche un uomo, ma è arrivato dopo, troppo tardi perché io capissi chi fosse. Non chi fosse davvero. Non intendo questo. Nessuno può saperlo. Intendo chi fosse rispetto a me, e alla donna, e al Raincheck.

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Phil Potter

Il club di Ricky e gli altri

Erano in quattro: Ricky, Sonny, Clever e Levinski. Non erano nati, né stati allevati nello stesso quartiere; nemmeno, avevano frequentato la scuola insieme.
- E come ciaccio lo hanno fondato il club? –
- Non essere impaziente. Le storie hanno sempre una fine che è la cosa più facile da conoscere. Da dove si comincia è più difficile stabilire. –
- Già, già! La solita melina: chi siamo e che ci stiamo a fare qui? Da dove veniamo? Uff! Non possiamo per una volta, andar per le spicce? –
- Devi imparare a frenare la curiosità, Dave! Ascolta e basta. –

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Elisabetta Bordieri

Solo per un caso della vita

"Allora è pronto?"
"Beh, pronto è una parola grossa, diciamo che sono qui"
"Se non vuole possiamo lasciar perdere"
"Non crede che sia un po' troppo tardi?"
"No, credo che, se non vuole, è ancora in tempo per ripensarci e tornare indietro"
"Ascolti, cerco solo di andarci un po' cauto. Sarà pure normale no?"
"Cauto?"

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Leonello Ruberto

Un cesso di casa

Ci eravamo persi di vista da un bel po', o forse ero stato io a perdere di vista quel mio caro amico.
Sapevo dove abitava, io avevo girato per il mondo, lui era rimasto fermo lì, nella casa che si era costruito da sé.
Non so perché avessi deciso proprio ora di andarlo a trovare, forse perché era meglio che non andarci come avevo fatto per tutti questi anni.
Vista da fuori la casa era esattamente come la ricordavo, l'avevo vista venire su dallo scavo di fondazione.

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Pee Dee (Pina D'Aria)

Underdogs n.4

Che giorno speciale con le underdogsnews di PeeDee arrivate dall'aldilà! Buongiorno frittelle, sacchi di monnezza, fratelli serafici e sorelline già di maquillage vestite! Buongiorno a voi in ascolto: "it's one two three, what're we fightin' for?" Don't ask me I don't give a damn ...
E andiamo a visitare il sistema infradimensionale delle presenze; abbandonate l'idea di un viaggio nel tempo oh passatisti, oh futuristi! Vi presento Nikola Tesla che dovette attendere i favori di Morgan – magnate della corrente elettrica in piena rivoluzione industriale – per 30 anni e risposta non ci fu, perché Edison – Modernista Elettrista – rifiutò di collaborare col genio di uno slavo. In the shuffle madness of the locomotive breath...

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Stefania Rega

Il frutto dell'amore

Viola guidava con l'autoradio accesa, i tergicristallo pulivano ritmicamente il vetro. Pioveva solo da qualche minuto, una pioggerellina sottile, e l'asfalto cominciava appena a cambiare colore. La strada era un nastro attorcigliato sul costone di una montagna, a destra la roccia, a sinistra il vuoto.
Viola non aveva nessuna fretta. Poteva continuare così, a 50 Km all'ora, fino alla fine. A stento notava che dietro di lei si era formata una coda. Continuava ad ascoltare la musica, a guardare attentamente la strada, seguire dolcemente le curve.

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Luigi Rocca

La morale dell'orco

Caro signore, non deve credere a tutto quello che sente raccontare in giro. Lei è un uomo di legge e sa che la maggior parte delle volte non c'è niente di vero e quando vogliono proprio darci un po' di verità, ce la infiocchettano in un modo che quasi non riusciamo neanche più a riconoscerla. E non dico quel trucco da teatranti in cui il bistro si vede così tanto da rendersi ridicolo. No, sono più raffinati questi signori. Ha presente quando una sposa arriva all'altare? Lei ha un bel guardare sotto i veli per ritrovare i lineamenti della fanciulla che conosceva così bene: l'hanno truccata, pettinata e rivestita proprio perché per quel giorno lei non sembrasse lei.

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Maura Cannaviello

Mio fratello Roberto

Roberto parcheggia l'auto sotto casa dei suoi; la domenica la famiglia si riunisce per il pranzo. Il volto è appena sbarbato, leggermente abbronzato; porta un maglione buttato sulle spalle e una
bottiglia di vino del 2001. La tavola è imbandita come se fosse il giorno di Natale: tra i sorrisi delle zie e il piatto di antipasti, la mamma è allegra e si dà un gran da fare.
"Che buon profumo questo arrosto e come sei bella," dice Roberto alla madre "Ti sono mancato? Ogni giorno sembri sempre più giovane!".

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Phil Potter

La storia di Elge

Elge non aveva la tendenza a cacciarsi nei guai; le piaceva curiosare e a New York, nel cuore della grande mela, trovò un posticino che non aveva a che fare nè col business, nè con lo show. Non era il luogo di ritrovo di artisti geniali e squattrinati e in giro non c'erano alcolisti, prostitute e pankabbestia. Non si vedevano lì, personaggi che parlano di soldi, di lavoro, di cose che non vanno e di quelle che funzionerebbero, se fossero loro a governare. Il posticino era un buco; non immaginatevi però, una topaia, o un postribolo.

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Tiziano Rondone

Basta con questi cazzo di esordienti!

La libreria profumava di sandalo. Fuori il traffico stava impazzendo: un uomo, aprendo la portiera della macchina si era avventato contro un vigile piazzandogli il dito indice tremolante sotto il naso. La differenza di altezza tra i due era rilevante. L'automobilista arrivava a mala pena al metro e settanta, centimetro più, centimetro meno; il vigile lo sovrastava di un palmo e con l'aggiunta dell'elmetto bianco, appena poggiato sul cranio, sembrava un giocatore di basket.

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