Racconti

Good weather for air strikes (Vidrar vel til loftárása )
1
Floki
Da piccolo giocavo con due bambole orrende. Erano calve. Avevano un vestitino di pezza logoro ma dai colori vivaci. Occhi vuoti e neri. C'ero tanto affezionato. Le facevo parlare, correre, dormire abbracciate, le portavo perfino in carrozzina. Ci giocavo non solo da piccolo. Ho continuato anche dopo, e a volte anche adesso lo faccio. Quando le facevo baciare, chissà perché era sempre il momento in cui mio padre arrivava come una furia e me le strappava di mano. E le gettava nel mare ghiacciato.

Temporale
Non so bene come mi ritrovai dentro questa avventura paradossale e grottesca, ma so per certo che da quella notte capii perfettamente il nesso che corre tra un'idea assurda e la sua possibile realizzazione.
Mi ero persa. Maledizione, mi ero persa davvero! E più andavo avanti e più il bosco si faceva fitto e tenebroso. Tra non molto sarebbe stato tutto buio. Che storia, quella di andare a vedere l'eclissi di luna!

Toilets
"TOILET 60 M."
La scritta, in bianco su fondo nero, fa parte di un insieme di cinque cartelli orientati in ogni direzione, all'angolo fra Rådhuspladsen e lo Strøget. Le altre frecce indicano luoghi-cartolina, di sicura attrazione turistica. "Nyhavn", "Den Lille Havfrue", "Tivoli". Luoghi romantici, luoghi divertenti, luoghi da birra-con-gli-amici. Luoghi da portarci Paola. Se solo non se la fosse presa così tanto, per quella cazzata di Kaoshiung.

The family of the lawyer
Sono un avvocato: un uomo che ama il suo mestiere. Qui a Clearwater mi conoscono tutti. Come maschio pluridivorziato appaio ancora atletico, appena appesantito dall'età adulta, malinconico, ma abbastanza felice. Sono riuscito a metter su una famiglia piuttosto numerosa: due ex mogli e cinque figli di cui quattro femmine già adolescenti di primo letto e un maschio con l'altra donna.
Il paesaggio risulta colmo d'affetto; devo ammettere che amo cucinare in maniera deliziosa per loro,

Raschiarsi forte la gola
In fondo, mentre per la seconda volta negli ultimi venti minuti si recava al negozio di ferramenta, in fondo aveva l'impressione che tutto ciò la divertisse. Si ripeteva watt, quaranta watt, come una bambina che, camminando verso il supermercato, ripassi la lista della spesa. Ogni volta che qualche passante la guardava, con troppa insistenza e partendo sempre dal basso, premeva sottilmente le labbra appena inumidite dal rossetto e ascoltava il ritmo cadenzato dei tacchi sull'asfalto, pensando alla volgarità di quegli occhi sulle sue gambe.

Dissolvenza
Maria si ritrovò sveglia nel letto e ne fu quasi sorpresa. Accanto a lei si alzava un ansare profondo e continuo che non aveva mai sentito. Aveva appena sognato di essere chiusa in un ascensore che continuava a scendere senza fermarsi. Non c'era angoscia in tutto questo, forse soltanto l'inquietudine di non sapere dove stesse andando. Ricordava di avere avuto per tutto il tempo la tentazione di battere il palmo della mano contro la parete dell'ascensore per farlo fermare, ma aveva troppa paura di rimanere chiusa lì dentro senza poter aprire la porta e preferiva continuare a farlo scendere. Si svegliò ancora indecisa su cosa fosse meglio fare.

Underdogs n. 8
PeeDee on air; WOW!! Di volata come un rutto. A raffica come il vento delle armoniche cromatiche. Di getto come una colica gassosa. Croccante come una patatina da non confondere con la napoletana patàna... Infine, mitica come una vamp e Lola Lupa resta a guardare... oltre le colline il limitare sbiadisce e la lattescenza favorisce un raglio che ci piace: Amy Winehouse mentre imita la raw-cruda poetry di PeeDee... Si fa per dire e per mescolare tutto nel calderone delle cose buone e free, nate dall'abilità di emozionarsi.

Chiedilo al cielo, Jack
Io il cielo lo guardavo spesso, lo facevo da quando Dino s'era messo ad urlare dopo che s'era preso una sbronza al Suarez. Dietro di noi tre ragazze cantavano pessime canzoni in rumeno ed io le avevo distaccate di un bel pezzo, così da raggiungere Dino, che barcollava ma faceva finta. S'era scolato sei birre e poi aveva insultato il barista. Allora era uscito fuori, aveva attraversato la strada senza guardare né a destra né a sinistra e aveva aperto le braccia, poi aveva alzato la testa bagnandosi delle gocce di pioggia che venivano giù quasi asciutte fin dal pomeriggio e aveva detto: "Amico mio, se cerchi le risposte, guarda il cielo, guarda il cielo." Io l'avevo fatto, ma alle mie domande quello non aveva risposto, ed io di domande ne avevo tante.

Underdogs n.7
Buongiorno civiltà antichissima che hai copiato tutto! Lesto buondì da PeeDee che vi regala note, accordi che chiedono d'intrattenervi proprio come se foste gli abitanti del mondo, venuti in veste di pace, felici e liberi. Mi trovavo ad Agra presso il mausoleo dell'imperatrice Mumtaz Mahal, il prestigioso e lussuoso tempio del Taj Mahal, quando avvertii la prima scossa. Mi tornò in mente il sisma dell'Irpinia del 1980. La bruttezza di certi posti, la sguaiatezza di alcuni, il dolore autentico, silente e dignitoso di altri, per la perdita di beni e affetti.

La scelta
Hans, l'amico che mi vuole bene, stamane era sotto la mia finestra. Ha buttato una noce di ghiaia e ha urlato: "Hey, Giovi, apri e guarda!"
Ha dovuto ritirare la noce di ghiaia e dire le stesse cose una seconda volta perché Giovi non si voleva alzare: stava a letto, non completamente seccato dei richiami dell'amico Hans.
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