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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Gianluca Wayne Palazzo

Il contrario di tutto

Voras edizioni, Pag. 128 Euro 12,00

Opera prima dello scrittore modenese Gianluca Wayne Palazzo, romano d'adozione, Il contrario di tutto, è una sorta di (vaga) variazione sul tema di Lolita di Nabokov: la storia è quella di un professore di Liceo che prende e si innamora di una delle sue allieve, ma va con un'altra, e poi con la madre di lei. Naturalmente, si ritrova nei guai. Niente leggerezza, niente allegorie e niente romanticismo: rispetto al paradigma russo, non c'è nessuna intenzione d'essere evocativi o drammatici;

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David el Marte

Primo nome Manuel

Zona, Pag. 147 Euro 15,00

Si scopa poco. In genere e soprattutto in questo libro. Questione questa che affrontai anni fa dopo aver letto un romanzo di Marco Mancassola (anzi, ad essere precisi, l'affrontai direttamente con l'autore attraverso uno scambio di mail).
Preoccupante? Fondamentalmente no: ognuno può fare quello che vuole, anche arrivare vergine sul punto di morte... ma è curioso che la non-pratica s'abbini all'arte del narrare

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Mark Oliver Everett

Rock, amore, morte, follia

Elliot, Pag. 213 Euro 16,50

Mark Oliver Everett, leader degli Eels, esordisce in narrativa con questo drammatico memoir: la storia della sua tragicomica, sfortunata e magnifica vita. Ho vissuto momenti molto brutti e momenti molto belli, ma le cose potevano anche andarmi peggio, considerato che non avevo né una mappa con le direzioni né un briciolo di autostima (pag. 12), confessa. Ha capito una cosa: non va matto per le tragedie.

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Adriano Petta – Antonino Colavito

Ipazia. Vita e sogni di una scienziata del IV secolo.

La lepre edizioni, Pag. 338 Euro 22,00

Qualche lettore si lamenta con gli orchi perché spesso preferiamo alla descrizione lineare della trama l'aspetto valutativo dell'opera, influenzando quindi a priori l'eventuale libero arbitrio del lettore. Sacrosanto appunto. Ma mi chiedo: e che ci stiamo a fare? Preferite che raccontiam barzellette? Dal momento che la critica contemporanea, soprattutto in alcuni campi, ormai s'è estinta, come i dinosauri, facciam (che bello troncare i verbi) almeno che non s'estingua quel po' di materia grigia (o cellule grigie come diceva il vecchio, caro, Poirot) che si sospetta ancora in ognuno di noi.

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Daniel Wallace, Daniela Tordi

Elynora

Falzea Editore, Pag. 41 Euro 12,50

Nella canzone di Ivano Fossati, assunta dal Paradiso degli Orchi con certa opportunità a manifesto dalla nostra rivista, si lamenta un'evidenza: quella della vertiginosa crisi della nostra cultura. Fossati implora parole difficili e concetti tutti da pensare. Un intreccio che, in una tradizione fondata da Dante Alighieri, dovrebbe essere dato per scontato. Si può presumere che la sua non sia una elitaria invettiva contro l'ignoranza, ma un attacco all'uso implicito di questa come strumento di controllo delle coscienze.

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Ugo Facco De Lagarda

Il commissario Pepe

Giano editore, Pag. 144 Euro 14,00

Perché Il commissario Pepe rivede la luce a più di quarant'anni dalla sua primiera uscita? La risposta è ovvia per chi conosce il romanzo e l'autore, meno per chi ignora sia l'uno che l'altro: perché è di strettissima attualità e perché, al di là di quello che solitamente si scrive sul testo in questione (antesignano del giallo italiano a tutti gli effetti, anche se viene poco dopo il pasticciaccio gaddiano) è scritto meravigliosamente bene.

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W.G.Sebald

Secondo natura

Adelphi, Pag. 104 Euro 14,00

Il 14 dicembre del 2001 un incidente stradale ci privava di uno degli scrittori più incisivi e 'rivoluzionari' del novecento. W.G. Sebald aveva appena pubblicato Austerlitz che Adephi, per fortuna, presentò in Italia poco dopo il triste evento. Libro che, per una sorta di strano destino, era un rendiconto, attraverso una tecnica narrativa straordinaria, della propria esistenza e della ricerca delle proprie radici: ogni cognizione del dolore ed ogni dettaglio convergevano verso l'acquisizione di un sé più profondo e compiuto. Tecnica appunto avvincente come un romanzo giallo

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Robert Louis Steveson

Racconti irriverenti

Mobydick, Pag. 62 Euro 9,00

Nel titolo della raccolta da lui curata Marcello Benfante esprime la sua tesi: che questi racconti di Stevenson (due soli, ma fulminanti) siano stati volutamente "dimenticati" perché troppo dissacranti e sovversivi rispetto al dogmatismo dell'epoca. Tutto sommato, a conti fatti, sono sovversivi anche adesso. Sì, perché l'antropocentrismo non è affatto tramontato, e la stupidità dell'antropocentrismo (e di tutti i centrismi etnici religiosi politici e via dicendo) è proprio il nocciolo di questi gustosi apologhi.

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Andrea Libero Carbone

Filosofia della chiacchiera

Castelvecchi, Pag. 92 Euro 7,50

La Filosofia della chiacchiera di Andrea Libero Carbone ha qualcosa di struggente e spiritosamente lancinante. A partire dall'ingannevole titolo, perché, spiegherà l'autore, una filosofia della chiacchiera non può esistere, e nemmeno si può chiacchierare di filosofia. Ma perché non ci può essere una filosofia della chiacchiera, né si può chiacchierare di filosofia? Perché "dall'antichità ai giorni nostri, il filosofo ha spesso trovato nel chiacchierone un antipode. È una marca imposta agli estranei che sembrano non condividere l'amore della saggezza, le sue pratiche e soprattutto la sua disciplina, in particolare quanto all'impiego regolamentato delle parole".

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Cavalleri/Giannoni/Cereghino

La fine. Gli ultimi giorni di Benito Mussolini nei documenti dei servizi segreti americani (1945-1946)

Garzanti, Pag. 273 Euro 16,60

Scriveva Sandor Lénard nel suo Roma 1938-1943: Vede, questo mi farebbe piacere: vedere Mussolini e Hitler catturati. Ma non li impicchino, per amor di Dio! Il circo li comprerebbero a peso d'oro. Canterebbero un duetto. Che numero sarebbe!
Ora, la morte di Hitler la conosciamo tutti, quella di Mussolini, personalmente, l'ho sempre ritenuta un po' frettolosa, al di là dei misteri che hanno 'arricchito' l'evento.
Ora tre giornalisti italiani pare abbiano voluto dare la versione definitiva di questa annosa questione, andando a spulciare nei due resoconti che Valerian Lada-Mocarski

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