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Il Paradiso degli Orchi
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Recensioni

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Roberto Piumini, Roberto Innocenti

Casa del tempo

La Margherita edizioni, Pag. 63 Euro 24,00

Borges, forse ne La biblioteca inglese, racconta di un villaggio inglese o scozzese, dove l'anziano prevosto muore e viene sostituito da un giovane predicatore che deve essere un fanatico sostenitore della modernità, uno che parla chiaro e facile, soggetto e verbo se proprio non se ne può fare a meno; uno che cerca di capire cosa vuole la gente, quali sono le sue reali esigenze, e gliele soddisfa. L'anziano, invece, era di tutt'altra pasta: la domenica si arrampicava sul pulpito con la furia di un corsaro che sta per arringare la ciurma,

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Angelo Fortunato Formiggini

Parole in libertà

Edizioni Artestampa, Pag. 186 Euro 15,00

C'era una volta un editore modenese di sette cotte, e perciò italiano sette volte, che risiedeva a Roma. Quando gli dissero: tu non sei italiano egli volle dimostrare di essere modenese di sette cotte e perciò sette volte italiano buttandosi dall'alto della sua Ghirlandina
Nel capitolo 'Imitazione del Cristo' Angelo Fortunato Formiggini anticipa, con elegante sintesi, la sua fine. Editore apprezzatissimo durante il 'suo' quindicennio fascista (morì il 29 novembre del 1938 lanciandosi dalla torre civica modenese della Ghirlandina), dopo le odiose leggi razziali

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Mariano José de Larra

Un condannato a morte. I taglieggiatori.

Colonnese Editore, Pag.70 Euro 9,50

Dice un condannato:
Fino a che punto la società ha dei diritti su di me? Non so se la vita è mia; uomini dotti hanno detto che la vita non è mia, e che secondo la religione non ne posso disporre; ma se non è nemmeno mia, come può essere tua?
Basta questa frase per cogliere la chiave dei due brevi scritti (a metà fra il saggio e il racconto), e la modernità del dibattito che appassionava José de Larra intorno al 1830, e che non cessa di essere attuale.

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Edgar Allan Poe

Il diavolo schizzinoso

Robin Edizioni, Pag. 129 Euro 11,00

Il sottotitolo I racconti umoristici del maestro dell'orrore andrebbe forse modificato in racconti satirici. E infatti l'immagine che se ne ricava è quella di un Poe ben presente al suo tempo, anziché, come vuole lo stereotipo, assorto in un mondo fantastico fuori dalla realtà. Ad esempio la sua esperienza presso le redazioni di vari giornali, di cui assunse talvolta la direzione, è stata fondamentale nel suggerirgli il paradossale raccontino X-ando un pezzo, in cui si fronteggiano senza esclusione di colpi due pescecani dell'editoria.

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J. Rodolfo Wilcock

Il reato di scrivere

Adelphi, Biblioteca Minima , Pag. 88 Euro 6,00

"Che La nube purpurea, pubblicata nel 1901, sia un capolavoro, continuamente più riuscito e trascendente di un qualsiasi romanzo di Emile Zola – per nominare a caso un grande famoso sull'orlo del secolo – sembra non solo accertabile in sede di lettura, ma anche dimostrabile in sede critica. Se si paragonano gli argomenti profferti, nel romanzo di Zola troveremo probabilmente una famiglia torbida, un padre ubriaco, una figlia prostituta, la differita constatazione che i poveri sono poveri, che gli avari sono avari e che i parigini abitano a Parigi:

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Johann Wolfgang Goethe

L'uomo di cinquant'anni

Castelvecchi, Pag.222 Euro 17,50

Diciamo la verità: ogni tanto una porzione del buon vecchio Goethe (come di ogni buon vecchio grande scrittore) è una boccata d'ossigeno. Parlando di Goethe ci si ricorda di Werther, di Faust, de Le affinità elettive. Meno noto è Anni di viaggio di Wilhelm Meisters ovvero I rinunzianti, e come dice il curatore Giovanni Sampaolo a proposito de L'uomo di cinquant'anni ...ragione della scarsa notorietà dello splendido racconto è il suo essere nascosto nel voluminoso e - per molti- farraginoso romanzo. Insomma, l'operazione consiste in questo: si sono estrapolati da Anni di viaggio...

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Leon De Winter

SuperTex

Marcos y marcos, Pag. 317 Euro 10,00

Potremmo partire da una battuta di Woody Allen: Le difficoltà sono come la carta igienica: uno ne tira un foglio e ne vengono fuori dieci. E siamo anche in tema, perché De Winter racconta di un personaggio a cui ne succedono di cotte e di crude, ed è pure ebreo: e come si sa, la letteratura ebrea, come la cinematografia, o è noiosa fino alla morte o è straordinariamente divertente.
SuperTex (e già mi contraddico) non è lettura straordinariamente divertente, ma regala momenti esilaranti. Libriccino (per il suo formato, perché la presente è sì nuova edizione, ma nel formato paperback perché ristampa)

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Paolo Baron- Raffaella R. Ferré

La mia banda suona il porn

80144 Edizioni, Pag. 130 Euro 9,90

Uno spaccato di intelligenza partenopea, un omaggio a Napoli anche quando questa è lontana e soprattutto un divertito e divertente romanzo di pseudo formazione.
Funziona tutto, si sorride, si ride e si contempla. Personaggi taglienti e ironici. Tutto condito dalla straordinaria aria di precaria esistenza presa a morsi. La storia comincia a Napoli, in una stanza dove, davanti a un videoregistratore, Paolo e gli altri della band stanno musicando un porno.

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Teresa De Sio

Metti il diavolo a ballare

Einaudi, Pag. 198 Euro 16,00

Per un attimo ho temuto. Ho temuto che la mia adorata Teresa si fosse lasciata coinvolgere dalla mortifera moda della 'taranta' e ci ammorbasse (come spesso succede nei festival estivi dove gruppi, per lo più pugliesi ovvio, attaccano quelle pippe musicali infinite che durano una vita e dove il culmine coincide da una parte nella rappresentazione sacra di una tradizione secolare e dall'altra , quella del pubblico, col desiderio del suicidio) con storie legate al folclore e agli studi demartiniani (ripeto: l'ammorbo sarebbe per la stupidità di insistere su una moda, non certo per la materia).

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Vittoria Bogo Deledda

Il metodo del diavolo

Effequ edizioni, Pag. 253 Euro 13,00

Questo libro è come una conchiglia chiusa, forse nasconde una perla. Dico forse perché non lo si riesce a dischiuderlo del tutto.
Mariella Manca è una ragazza apparentemente come tante altre, ma nasconde un'irrequietezza insolita che la porta a confrontarsi con la psicanalisi. (Dottor Lucetta dice che sogno. Che sognare demoni è molto comune. Fa parte della crescita. Spesso si tratta di una reazione salutare alla Civiltà della Colpa oppure è un modo di onorare il padre per un legame mai in fondo compreso, sostiene.)

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